Isabelle Giovacchini
Isabelle Giovacchini sperimenta con le immagini da oltre quindici anni. Figura singolare della fotografia francese, ha sviluppato un approccio empirico e intuitivo a questo mezzo, basato sulla manipolazione di documenti scoperti attraverso le sue ricerche negli archivi, le sue letture o per puro caso. Cerca di alterare il mezzo fotografico, poi di fissare i suoi esperimenti fino a raggiungere un limite, poco prima che le immagini scompaiano. Il suo vocabolario è quello del frammento, dell'impronta e dello spettro. La sua ricerca è spesso radicata nel patrimonio e nelle risorse della sua regione natale, il Mediterraneo. Esce regolarmente dal regno dell'immagine per lavorare sotto forma di installazioni, proiezioni o interventi discreti nel paesaggio.
Per la serie Vif-argent, iniziata nel 2022, Isabelle Giovacchini scansiona vecchi specchi pungenti, a volte preziosi e secolari, altre volte modesti o fragili, tutti raccolti nel tempo e dagli incontri. Le immagini ottenute in laboratorio a base di argento vengono stampate su carta lucida con una resa vicina a quella della Cibachrome.
Le aree intatte della tinta sono tradotte in nero dallo scanner, abbagliato dal suo stesso riflesso. Le aree bucherellate producono una serie di forme, macchie e incidenti che ogni spettatore è libero di interpretare a modo suo - mondi che traducono la linea di vita di ogni specchio, come ritratti o paesaggi astratti.